OLISTICO
La visione olistica rappresenta la visione del Tutto, dell’intero – dal greco Olos: tutto, intero, totalità, integrale. Con una visione olistica, l’uomo è visto come insieme delle sue parti (corpo – mente – spirito) e poiché nell’Universo tutto è collegato, anche corpo, mente e spirito sono interconnessi tra loro, così come noi siamo Uno con il Tutto.
Una nuova visione dove lo spirito e la materia non sono più percepiti come separati ma che anzi ci apre ad una nuova consapevolezza che ci svela come sia la coscienza a generare la materia.
La visione olistica nasce da un preciso atteggiamento di ogni essere umano nei confronti di se stesso, degli altri esseri viventi, dell’ambiente che lo circonda. Si esprime attraverso uno stato di coscienza che sappia cogliere l’unità di ogni fenomeno. Si realizza quando, operatore ed utente, sanno cogliere insieme il processo unitario che li vede onde dello stesso oceano e divengono così in grado di osservare con occhi chiari; osservare cioè, se stessi, la relazione terapeutica, i “sintomi” espressi, in modo ampio e aperto, libero da schemi precostituiti o ipotesi diagnostiche.
La visione olistica mette al centro la relazione operatore ed utente.
Così facendo, l’operatore olistico saprà cogliere la ricchezza di una vita e la bellezza di una storia personale. L’utente saprà diventare medico di se stesso, entrando in contatto con i propri sintomi, che coglierà come messaggeri di abitudini cronicizzate, atteggiamenti corporei, comportamenti emotivi, processi mentali, ecc. Entrambi inizieranno a percorrere insieme la via del cuore.
Una nuova visione dove lo spirito e la materia non sono più percepiti come separati ma che anzi ci apre ad una nuova consapevolezza che ci svela come sia la coscienza a generare la materia.
La visione olistica nasce da un preciso atteggiamento di ogni essere umano nei confronti di se stesso, degli altri esseri viventi, dell’ambiente che lo circonda. Si esprime attraverso uno stato di coscienza che sappia cogliere l’unità di ogni fenomeno. Si realizza quando, operatore ed utente, sanno cogliere insieme il processo unitario che li vede onde dello stesso oceano e divengono così in grado di osservare con occhi chiari; osservare cioè, se stessi, la relazione terapeutica, i “sintomi” espressi, in modo ampio e aperto, libero da schemi precostituiti o ipotesi diagnostiche.
La visione olistica mette al centro la relazione operatore ed utente.
Così facendo, l’operatore olistico saprà cogliere la ricchezza di una vita e la bellezza di una storia personale. L’utente saprà diventare medico di se stesso, entrando in contatto con i propri sintomi, che coglierà come messaggeri di abitudini cronicizzate, atteggiamenti corporei, comportamenti emotivi, processi mentali, ecc. Entrambi inizieranno a percorrere insieme la via del cuore.